La “favola” senza il lieto fine di Markus Winkelhock


Un pilota sconosciuto si trova quasi per caso a correre un gran premio. E sul suo circuito di casa sfiora un’impresa clamorosa ed entra nella storia della Formula 1.

Siamo nel lontano 2007, il mondiale di F1 vede la nascita di una nuova stella. Lewis Hamilton è, da rookie, leader del campionato. Il duello per l’iride è combattutissimo con altri tre piloti in lotta. Il compagno di team di Hamilton, Alonso, e il duo Ferrari, formato da Raikkonen e Massa, non è molto lontano dalla vetta. Si arriva al weekend del gran premio d’Europa, che si svolge sul famosissimo Nurburgring. Hamilton ha vinto solo due gare ma è andato a podio in ogni circostanza e, se riuscisse ad arrivare tra i primi tre, conquisterebbe l’incredibile record di dieci podi consecutivi da rookie. Alonso è in piena crisi, ha vinto solo in Malesia e a Monaco, e soffre il confronto con il giovane compagno di squadra inglese.

Il più in forma è Raikkonen, unico pilota ad aver vinto ben tre gare, e che arriva da due successi consecutivi. Massa invece è il pilota più in crisi dei big, senza vittorie da cinque gare, dopo un back to back alla terza e alla quarta gara, dietro al compagno di squadra in classifica, dopo essere apparso fino a qualche appuntamento prima la grande speranza della Ferrari. Insomma il gran premio d’Europa ha così tanti spunti di discussione importanti che nessuno si calcola minimamente uno dei piloti di casa, Markus Winkelhock.

Il pilota tedesco deve debuttare in F1 proprio la domenica e nessuno è particolarmente interessato a lui. Winkelhock ha 27 anni, età non proprio indicata per il debutto nella massima serie, e una carriera anonima alle spalle. Markus corre dai primi anni 2000 in serie importanti come la F3 Europa, la Formula Renault, la Porsche Supercup e il DTM ma in nessuna di queste categorie è riuscito ad ottenere risultati importanti che lo facessero entrare nel mirino dei top team di F1. L’unica squadra che prende in considerazione il pilota tedesco è la Midland, che nel 2006 lo assume come test driver.

Il team però ha vita breve e fallisce al primo anno nella massima serie, venendo rilevato dalla Spyker, che conferma Winkelhock come test driver. La vettura del team olandese nel 2007 è inguidabile e assolutamente non competitiva, naviga in cattive acque e già a metà stagione è a rischio fallimento. L’unica cosa buona del team è il primo pilota Adrian Sutil, un discreto manico, mentre sulla seconda vettura siede l’olandese Christijan Albers, pilota che ha il posto solo perché garantisce grossi sponsor alla Spyker. Quando questi sponsor vengono meno Albers viene appiedato subito e la Spyker pensa subito di sostituirlo con un altro pagante, Sakon Yamamoto. Per una serie di coincidenze però il giapponese però ha dei problemi e rischia di non essere disponibile per la gara del Nurburgring. Winkelhock capisce che è la propria chance, ma sa anche che per correre servono i soldi. Il tedesco raccoglie tutti i suoi risparmi e stacca un assegno di oltre 700.000 dollari per disputare il gran premio d’Europa.

Anche se si corre in Germania nessuno ha interesse per il rookie della Spyker, l’attenzione del pubblico è rivolta soprattutto ai due beniamini di casa, Nico Rosberg e Ralf Schumacher, con Heidfeld e Sutil che raccolgono comunque una grossa parte di tifo. Gli spettatori quindi hanno per chi tifare e tutti considerano Winkelhock, che correrà quasi per caso, come la solita meteora destinata a finire ben presto nel dimenticataio. Nelle libere Markus non è mai competitivo e le qualifiche sono un disastro. Winkelhock parte in ultima posizione, con un tempo di ben cinque secondi più lento di quello del poleman e soprattutto di un secondo e mezzo più lento rispetto a quello del compagno di squadra Sutil. Davanti invece è Raikkonen che si prende la pole davanti ai rivali Alonso e Massa, mentre il leader della classifica Hamilton è solo decimo per un problema ad una gomma. Tutti iniziano a parlare del duello a tre per la vittoria e di come potrà rimontare Hamilton e di come si preannuncia una gara scoppiettante. Nessuno si aspetta minimamente che il giorno dopo in gara sarà proprio il rookie Markus Winkelhock ad animare la gara e a vivere il suo sogno di correre in F1 come non si sarebbe immaginato neanche nella migliore delle sue fantasie.

La domenica mattina sopra al circuito del Nurburgring si addensano delle nuvole scure cariche di pioggia. Potrebbe iniziare a diluviare in qualsiasi momento ma quando inizia il giro di ricognizione la pista è asciutta. Le previsioni però dicono che la pioggia è imminente. La Spyker e Winkelhock non hanno nulla da perdere e tentano la follia. Al termine del giro di ricognizione il tedesco va ai box e monta gomme da bagnato nonostante la pista sia asciutta. Una follia tentata altre volte in passato e che non ha mai funzionato. Eppure il Nurburgring è un posto strano e che ha visto succedere di tutto. Mentre si accendo le luci rosse dei semafori che daranno il via alla gara iniziano a cadere le prime goccie. Alla prima curva ben quattro vetture vanno in testacoda, segno che nonostante abbia iniziato a piovere da pochi secondi la pista sia già umida. È paradossale ma in pochissimi secondi la pioggia aumenta di intensità e la pista diventa subito bagnatissima. Winkelhock è l’unico con gomme da bagnato e inizia a farsi largo nel traffico. Quando termina il primo giro il pilota tedesco è già a ridosso dei primi. Tutti vanno ai box tranne Raikkonen che sbaglia in ingresso box ed è costretto a proseguire per un altro giro. Il finlandese a fine anno diventerà campione del mondo ma è costretto a subire uno dei sorpassi più clamorosi degli ultimi anni. Sul rettilineo del traguardo un Winkelhock lanciatissimo affianca il pilota della Ferrari e lo “svernicia” prendendosi clamorosamente la vetta della gara.

Markus è l’unico con le gomme da bagnato, visto che tutti gli altri hanno messo solo le intermedie. La Spyker del tedesco quindi, tra lo stupore e l’incredulità generale, è costantemente più veloce delle Ferrari e delle Mclaren. All’inizio del quarto giro Winkelhock ha già oltre mezzo minuto di vantaggio su tutti gli altri e continua a guadagnare terreno. Ovviamente tutto ciò non è destinato a durare a lungo. Al sesto giro una gara già stranissima diventa paradossale.

Alla prima curva Button si gira e finisce nella ghiaia. Nel giro di 30 secondi nello stesso identico punto Rosberg, Sutil, Liuzzi, Speed e soprattutto il leader del mondiale Hamilton si girano e finiscono affianco alla vettura di Button. All’improvviso entra una gru in pista che clamorosamente rimette in pista Hamilton, che può così continuare la gara. La direzione gara prima decide di far entrare la safety car, neutralizzando così l’enorme vantaggio di Winkelhock, poi la interrompe per la troppa pioggia. Quando si riparte c’è pochissima acqua in pista e tutti i piloti sono sulle stesse gomme. La Spyker non può tenere il ritmo delle altre vetture e ben presto Winkelhock termina nelle retrovie, con Massa che prende la vetta davanti ad Alonso e Raikkonen.

La favola di Winkelhock termina nel corso del tredicesimo giro. La Spyker del tedesco rompe, costringendolo all’abbandono. Markus riceve però la standing ovation del pubblico di casa, che per qualche minuto ha veramente sognato una vittoria che sarebbe stata pazzesca, e il plauso di tutti i team e degli avversari a fine gara. Winkelhock può ben essere soddisfatto della sua corsa, ben consapevole che quello che ha fatto è destinato ad essere ricordato per moltissimo tempo. Alla fine a vincere il gran premio sarà Alonso, dopo un lungo duello con Massa, mentre Raikkonen romperà il motore e Hamilton non riuscirà a prendere punti iridati. Tutti i fan e gli appassionati chiedono a gran voce che Winkelhock sia confermato dalla Spyker per tutta la stagione, visto che ha portato una vettura indegna in testa ad un gran premipo.

Ma in F1 non c’è spazio per i sentamentalismi. Markus non ha più soldi e quindi il suo posto va, come previsto, a Yamamoto, in un disperato tentativo di salvare dal fallimento una scuderia che però finirà ben presto anche i soldi del giapponese e sarà costretta all’abbandono.

Dopo questa breve esperienza in F1 la carriera di Winkelhock svolta. Markus inizialmente torna nel DTM dove riceve le attenzioni del team di Rosberg. I suoi risultati migliorano e il tedesco è costantemente tra i primi dieci, molto spesso in lotta per il podio. Nel 2011 il tedesco passa nel campionato GT1 con la Lamborghini e, dopo un ottima annata d’esordio, nel 2012 con la Mercedes vince finalmente il suo primo campionato FIA. Dal 2013 Markus si sposta nella Blancpain GT Series con Audi e dopo qualche stagione di adattamento è attualmente in corsa per il titolo 2017, essendo secondo a pochi punti dal leader della classifica.

Dell’esperienza di Winkelhock in F1 rimangono, oltre al ricordo dei tifosi, anche alcuni record. Markus è uno dei pochissimi piloti a poter dire di aver guidato la gara in cui ha debuttato, è l’unico ad essere stato in testa con la Spyker e soprattutto è il pilota ad aver percorso la maggior percentuale di giri in carriera in testa. Avendo guidato 5 dei 13 giri completati in F1 in testa ha passato il 38% della sua carriera in prima posizione. Questo record difficilmente sarà battuto visto che il secondo in classifica, Michael Schumacher, ha il 30% di giri completati in testa. Quella di Markus Winkelhock rimane ad oggi una delle storie più strane ma anche più belle della F1 moderna, quella di un ragazzo che si è trovato quasi per caso a realizzare il sogno di molti ragazzi appassionati di motori.

 

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