Dopo la discutibile chiusura del 7 gennaio per due fiocchi di neve, le polemiche per i disservizi dello Scuolabus e, in alcune scuole cittadine, la sgradita sorpresa di trovare al rientro dalle vacanze di Natale aule stile celle frigorifere. E su facebook esplode la protesta dei genitori
A volte un’immagine o una semplice frase riesce meglio di mille parole a fare il punto della situazione, ad esemplificare un concetto. Se vi collegate sul sito internet del Comune di Ascoli e, tra le varie voci presenti, scegliete di andare sul link “Aree tematiche”, cliccando alla voce “Scuola” si apre una pagina quasi completamente bianca con scritto “Ci scusiamo per il disagio – Pagina non più disponibile”.
Quell’immagine (foto a sinistra), quella frase, quella pagina bianca hanno mille significati, sembrano davvero una sorta di manifesto programmatico dell’amministrazione comunale sulla scuola. Dove la parola “disagio” esprime alla perfezione quello che da settembre stanno vivendo le famiglie ascolane che hanno i figli che frequentano le scuole cittadine. Disagio iniziato con i problemi connessi al terremoto (tra il ritardato inizio dell’anno scolastico, la sospensione per le scosse di fine ottobre e i dubbi, mai sopiti, sulla reale sicurezza degli istituti cittadini) e ora proseguito con la neve e il freddo che hanno colpito il capoluogo piceno proprio a ridosso della fine delle vacanze di Natale. E che hanno spinto l’amministrazione comunale a chiudere le scuole sabato 7 gennaio, posticipando il rientro dalle vacanze a lunedì 9 gennaio. Una decisione che ha lasciato abbastanza perplessi, per la verità, visto che erano caduti pochi fiocchi di neve e che in tantissimi altri comuni marchigiani, visti i pochi centimetri di neve caduti, non si è ritenuto opportuno chiudere le scuole.
Ma ad Ascoli quest’anno va così, basta due fiocchi di neve per far chiudere le scuole. Una situazione talmente particolare che si è arrivato al paradosso che ora, più che annunciare la chiusura delle scuole, l’amministrazione comunale si preoccupa di comunicare il regolare svolgimento delle lezioni, come se fosse questo (e non la chiusura) l’evento straordinario. Così domenica 8 gennaio l’assessore Brugni si è preoccupato di informare le famiglie ascolane, attraverso il proprio profilo facebook, del regolare svolgimento delle lezioni lunedì 9 gennaio, mentre ieri pomeriggio, dopo la leggera nevicata dell’ora di pranzo e del primo pomeriggio, è toccato direttamente al Comune, sempre attraverso facebook, annunciare che “ mercoledì 11 gennaio 2017 le scuole di ogni ordine e grado presenti nel territorio comunale di Ascoli Piceno resteranno aperte e pertanto le lezioni si svolgeranno regolarmente”.
Il guaio, però, è che in realtà l’amministrazione comunale e tutto il sistema scuola cittadino non sembrano essere pronti ad affrontare adeguatamente un’ondata di freddo e neve, anche di dimensioni ridotte (almeno per quanto riguarda la neve) come avvenuto nel giorno dell’Epifania. Infatti se diversi genitori in questi giorni si sono lamentati (scrivendolo anche sul profilo facebook del Comune) per il mancato passaggio dei pulmini dello Scuolabus, a detta di alcuni di loro sprovvisti di gomme termiche o catene da neve, tantissimi ragazzi al rientro a scuola lunedì dopo le vacanze di Natale hanno avuto la sgradita sorpresa di trovare aule stile celle frigorifere.
In particolare la situazione peggiore è quella che hanno dovuto affrontare gli alunni di tre plessi dell’Istituto Comprensivo Luciani: quello di via Kennedy, quello di San Filippo e quello di via Speranza. Nel plesso di via Kemnnedy, tra l’altro, lunedì mattina per un paio d’ore i termosifoni non funzionavano (sembrerebbe a causa di una valvola saltata) e la temperature davvero era insopportabile. Ma anche nel pomeriggio, con il riscaldamento che era ripartito, la situazione non è migliorata di molto e la temperatura non superava i 10-12 gradi. Situazione leggermente migliore martedì mattina, con il riscaldamento pienamente funzionate ma ancora le aule freddissime, al punto che la maestre hanno indossato per tutto l’orario guanti e scarpe.
Poi questa mattina, visto il perdurante freddo nelle aule le maestre hanno addirittura chiesto l’intervento dell’Asl. Non molto migliore la situazione nel plesso di San Filippo dove lunedì mattina al rientro dalle vacanze i termosifoni erano appena tiepidi e la temperatura molto rigida, tanto che quasi tutti i bambini sono rimasti in aula con cappotto, giacca, cappello e guanti. Martedì la situazione è leggermente migliorata anche perché le maestre hanno deciso di togliere i copritermosifoni che avevano messo per evitare rischi ai bambini dell’asilo (per evitare che andassero a sbattere contro spuntoni e spigoli).
Analoghi disagi anche nel plesso in via Speranza dove sia lunedì che martedì la temperatura è rimasta particolarmente rigida. Una situazione davvero inaccettabile ed intollerabile che, inevitabilmente, ha scatenato le proteste di tantissimi genitori che, nell’era dei social, hanno utilizzato il gruppo facebook “Isc Luciani- San Filippo e Giacomo” per manifestare il proprio disappunto. Alcuni di loro hanno anche chiesto spiegazioni all’assessore Brugni che avrebbe sostenuto di aver inviato venerdì 6 gennaio un messaggio a tutti i dirigenti con l’indicazione di accendere i termosifoni in anticipo nelle scuole.
Evidentemente, però, il messaggio dell’assessore non è stato recepito nel giusto modo dai dirigenti oppure i problemi in quelli scuole sono di altro tipo da non poter essere sanati dall’accensione anticipata di qualche ora. Pur se non ha avuto lo stesso clamore mediatico (se lo scopre Travaglio potrebbe trarne spunto per un ennesimo articolo sul complotto interplanetario contro la Raggi) , la situazione che si è verificata ad Ascoli è per certi versi paragonabile a quella accaduta a Roma che fatto così tanto scalpore.
Nella capitale, in realtà, oltre al danno le famiglie romane hanno dovuto sopportare la beffa, visto che la sindaca Raggi aveva pomposamente (in perfetto stile Castelli) annunciato sul sito del Comune e sul suo profilo facebook il via all’operazione “scuole calde”. Che, però, si è rivelato un clamoroso flop, visto che secondo il vicepresidente dell’associazione nazionale presidi circa il 30% delle scuole romane ha problemi di riscaldamento.
Ad Ascoli almeno l’amministrazione comunale non si era esposta in quel modo ma ciò non toglie che il problema resta e che non è in alcun modo accettabile che si verifichino determinati inconvenienti, soprattutto dopo un’ondata di neve e freddo che era attesa e annunciata da tempo e di fronte alla quale, ancora una volta, l’amministrazione comunale si è fatta trovare completamente impreparata (come dimostrano anche i problemi alla viabilità che si sono registrati il giorno dell’Epifania). Era necessaria una maggiore attenzione e una maggiore premura, soprattutto nei confronti delle scuole cittadine, viste le tante difficoltà che hanno dovuto affrontare in questa tribolata prima parte di anno scolastico.
Ma, tornando all’immagine sul sito del Comune di Ascoli dalla quale siamo partiti, quella pagina, come detto, in fondo dice tutto, comunque la si voglia vedere. Infatti i più ottimisti possono soffermarsi soprattutto su quel “Ci scusiamo per il disagio” che può essere inteso come un atto di umiltà da parte dell’amministrazione comunale che, rendendosi conto di quanto sta accadendo, intende chiedere scusa a tutte le famiglie ascolane. I più pessimisti, invece, possono soffermarsi sul significato, sin troppo emblematico, di quella pagina vuota, specchio fedele dell’operato dell’amministrazione comunale per quanto riguarda le scuole cittadine…