Prive di fondamento le tesi, rilanciate da alcuni siti sul web e da un servizio delle Iene , che ipotizzano che quelli del Centro Italia e dell’Emilia (del 2012) possano essere terremoti indotti dall’uomo. Ma studi scientifici e ricerche internazionali dimostrano che nell’ultimo secolo sono numerosi gli eventi sismici provocati dall’intervento dell’uomo
“I sismi che hanno devastato l’Italia centrale sono stati indotti. Parla l’Ingv”. Capita sempre più spesso, in questi giorni in cui l’incubo terremoto è purtroppo al centro della nostra vita quotidiana, di imbattersi, in quella sorta di giungla che è diventata la rete (almeno per quanto riguarda l’informazione), in titoli come questo (postato martedì 22 novembre da alcuni utenti di facebook) e in articoli dal contenuto simile. A far tornare di attualità un argomento comunque già da qualche tempo oggetto di dibattito ci hanno, poi, pensato le Iene con un servizio andato in onda domenica 20 novembre.
Peccato, però, che titoli a sensazione come quello e servizi come quello delle Iene rischino di far cadere nel ridicolo e di far passare come una delle tante “bufale” che popolano il web un argomento che, invece, ha un discreto fondamento e merita di essere approfondito con molta attenzione. E se quel titolo così d’impatto chiama in causa i recenti terremoti che hanno colpito il nostro territorio, nel servizio andato in onda domenica sera l’inviata delle Iene Nadia Toffa ha proditoriamente attribuito alla professoressa Albina Colella (ordinaria della cattedra di Geologia prima presso l’Università di Catania, poi presso quella della Basilicata) l’affermazione secondo cui il terremoto di 4 anni fa in Emilia Romagno (magnitudo 5.9), che causò la morte di 27 persone, sarebbe stato indotto dall’attività estrattiva di gas e petrolio (a Mirandola).
Si tratta, ovviamente, di due colossali bugie perché quell’articolo con il titolo così ad effetto fa riferimento ad uno studio del 2014 (quindi di ben 2 anni prima del terremoto che ha colpito il nostro territorio) che si occupa, per giunta, della Val d’Agri (Basilicata), mentre per quanto riguarda il terremoto in Emilia una commissione internazionale di scienziati ha assolutamente escluso (e, vedremo meglio poi, non potrebbe essere altrimenti) che si sia trattato di terremoto indotto. Come detto è un vero peccato che vengano messe in circolazione simili “fandonie” che rischiano di far cadere nel ridicolo un argomento che è invece molto serio e oggetto da anni di studi e discussioni.
Ma, prima di sviscerarlo con serietà, è opportuno fare un paio di doverose precisazioni. La prima, scontata e che potrebbe sembrare superflua, è che i terremoti del 24 agosto, del 26 e del 30 ottobre scorso non sono stati in alcun modo indotti ma sono completamente naturali. Al di là del titolo volutamente ad effetto, poi quell’articolo si occupa di uno studio (“Rapporto sullo stato delle conoscenze riguardo alle possibili relazioni tra attività antropiche e sismicità indotta/innescata in Italia”) condotto nel giugno 2014 dal Dipartimento Protezione Civile, il Ministero dello sviluppo economico, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), l’Ogs (Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale), il Cnr e l’Ingv.
Uno studio che, in particolare, è stato condotto nella Val d’Agri, in provincia di Potenza, per fare chiarezza sulle dinamiche della sismicità indotta in una zona che presenta il giacimento di idrocarburi situato sulla terraferma più grande d’Europa. E le ricerche alla fine avevano dimostrato che, dopo l’iniezione delle acque nel terreno, si scatenavano piccoli sismi indotti con una magnitudo massima di 2.2. Per quanto riguarda il servizio delle Iene, invece, non potendo in alcun modo parlare dei terremoti di agosto ed ottobre, l’inviata ha cercato di cavalcare l’onda complottista in merito al terremoto dell’Emilia del 2012.
E per farlo, però, è costretta ad omettere dati noti da anni e a forzare dichiarazioni che la professoressa Albina Colella in realtà non ha mai fatto. Così nel corso del servizio vengono citate le conclusioni del rapporto stilato dalla Commissione Ichese (che si occupò di indagare la possibilità che il sisma dell’Emilia del 2012 fosse stato indotto dall’attività estrattiva di idrocarburi): “l’attuale stato delle conoscenze e tutte le informazioni raccolte ed elaborate non permettono di escludere, ma neanche di provare, la possibilità che le azioni inerenti lo sfruttamento di idrocarburi nella concessione di Mirandola possano aver contribuito a innescare l’attività sismica del 2012 in Emilia”.
La commissione, quindi, non riesce a fare chiarezza, A farlo ci penserà pochi mesi dopo il Laboratorio di Cavone (Carpi), istituito dal Mise in collaborazione con la Regione Emilia, che escluderà un nesso tra l’attività estrattiva nella concessione mineraria di Mirandola e gli eventi sismici del 2012 in Emilia. D’altra parte non poteva essere altrimenti visto che, come vedremo in seguito, un sisma di quella magnitudo potrebbe eventualmente essere indotto solo dal fracking (termine inglese usato per definire la tecnica controversa della fatturazione idraulica inventata agli inizi del Novecento per estrarre gas naturale e petrolio dalle rocce presenti nel sottosuolo che si sfaldano più facilmente) che, ovviamente, non è stato utilizzato in Emilia, visto che in Italia è vietato.
L’inviata delle Iene, però, si guarda bene dal citare i risultati del LabCavone e, per chiudere il cerchio, prova a forzare una dichiarazione “a sensazione” alla professoressa Colella. Che, invece, nel rispondere ad una domanda della Toffa sui terremoti indotti legati a gas e petrolio, afferma: “L’Ispra ne segnala tre, uno è quello in Basilicata che è acclarato, poi ci sono due casi che sono ipotizzati ”.
A quel punto nel servizio c’è uno stacco, si torna in studio dove la Toffa, facendo credere di riportare il pensiero della professoressa, aggiunge “e uno di questi è il sisma di quattro anni fa in Emilia Romagna con una magnitudo di 5.9 che causò purtroppo la morte di 27 persone ed enormi danni alle abitazioni”. Una forzatura priva di alcun riferimento di base che, per altro, le ore successive alla messa in onda del servizio verrà smentita dalla stessa professoressa Colella che, in una mail inviata ad un quotidiano on line, precisa di “non essersi mai espressa in merito alla commissione Ichese e all’ipotesi che il sisma emiliano del 2012 potesse essere indotto”.
Forzature e titoli ad effetto a parte, bisogna comunque sottolineare che quello dei terremoti indotti dall’uomo è un argomento molto serio e da anni foriero di studi e discussioni. Ma cosa si intende, innanzitutto, per terremoto indotto? Si parla di terremoto indotto quando il sisma non è dovuto solo alle forze della natura ma anche dal lavoro dell’uomo. Le cause della sismicità indotta sostanzialmente possono essere 3: lo sfruttamento delle risorse energetiche del sottosuolo (sia tramite la reiniezione delle acque di scarto petrolifero o lo stoccaggio di gas nel sottosuolo); l’attività legata ai bacini d’acqua artificiali (come ad esempio le dighe) ed infine la produzione di energia tramite la geotermia. Secondo qualcuno ne mancherebbe un quarto: l’esplosione di ordigni nucleari nel sottosuolo ma si tratta di un’altro genere di sismicità indotta che è sicuramente “più controllata”.
E’ importante sottolineare che non stiamo parlando di tesi proposte da qualcuno dei tanti siti complottisti che infestano la rete, ci sono numerosi studi che dimostrano come in molti casi grandi opere umane possono avere pesanti ripercussioni nel sottosuolo, provocando terremoti, frani ed eruzioni. Addirittura il Servizio Geologico degli Stati Uniti in uno studio ha predisposto una mappa con le aree a rischio terremoti indotti che comprende Oklahoma, Kansas, Texas, Arkansas, Colorado, New Mexico, Ohio, Alabama. Non solo, non ci sono dubbi, ad esempio, che il terribile terremoto di 7.9 che colpì la regione cinese del Sichuan il 26 maggio 2008 (provocando 80 mila morti) fu provocato dal movimento della faglia in seguito alla costruzione di un’enorme diga.
Altri interventi umani, come il fracking o l’estrazione di materiale dal sottosuolo possono provocare movimenti della crosta terrestre. Una ricerca della Columbia University evidenzia come dal diciannovesimo secolo circa 200 terremoti, di intensità tra i 4.5 e i 7.9, si sono verificati in seguito a lavori in geoingegneria. Secondo quello studio, però, i terremoti indotti da estrazioni di carbone, gas o altri fluidi non sono mai di magnitudo eccessiva, mentre quando l’attività umana innesca il movimento delle faglie possono verificarsi terremoti più forti. Come, appunto, in Cina, dove il sisma è stato causato dalla pressione dell’acqua che ha riempito la diga ed ha agito sulle rocce circostanti, scaricandosi in faglia lunga 300 km che passa a qualche centinaio di metri dall’invaso.
Pericoloso anche il cosiddetto fracking, la fatturazione idraulica delle rocce, una tecnica che prevede lo sfruttamento della pressione di un fluido, in genere acqua mista a solventi e composti chimici, per creare e poi propagare una frattura in uno strato roccioso. La fratturazione serve per sfruttare al massimo i giacimenti di petrolio e gas naturale, ma ha conseguenze sull’ambiente e sull’equilibrio geotettonico della zona. Una tecnica che, oltre a poter indurre terremoti, è anche altamente inquinante. Alcuni siti e alcuni blog hanno provato a collegare il sisma emiliano a presunte operazioni di fracking, visto che la zona in passato è stata sfruttata per i giacimenti di petrolio e di gas naturale.
Ma la notizia si è poi rivelata priva di fondamento e non solo per le risultanze del LabCavone ma anche e soprattutto perché il fracking è illegale nel nostro paese e non ci sono mai state operazioni con simile tecnica in Italia. Dove, al momento, si può escludere con assoluta certezza che gli eventi sismici più importanti siano imputabili in qualche misura all’intervento umano. Cosa che invece accade ed è accaduta in altre zone del mondo (Stati Uniti, Uzbekistan, Cina, Australia).