Un sindaco sull’orlo di una crisi di nervi


Dopo il durissimo video contro il Corriere Adriatico, che aveva pubblicato la scheda Aedes che evidenziava il pericolo rappresentato dalle torri Merli, il primo cittadino protagonista di un imbarazzante attacco ad una tv locale , “colpevole” di riprendere le immagini del Consiglio comunale

Prima il durissimo video contro il Corriere Adriatico, poi l’imbarazzante attacco ad una tv locale (Vera tv) nel corso del Consiglio comunale. E, ancora, la totale chiusura nei confronti del Comitato Scuole Sicure, gli errori, i ritardi e le improbabili giustificazioni sullo stadio (tribuna est, curva sud e prove di carico per l’agibilità), la gestione poco lucida della vicenda del rischio delle torri Merli. Che non sia un momento facile per il primo cittadino è ormai sin troppo evidente ma, pur comprendendo il delicato e particolare momento che sta vivendo la città (e quindi l’amministrazione comunale), impressiona vedere un sindaco, solitamente sempre molto sicuro di se, ora sull’orlo di una crisi di nervi, poco lucido nell’affrontare determinate situazioni complesse e pronto a “perdere la tramontana” per ogni minima cosa.

Non solo di fronte a qualche inevitabile critica, ma anche per la semplice pubblicazione sui quotidiani di alcune notizie o, peggio ancora, addirittura anche perché qualcuno si limita a fare il proprio dovere, come quello di riprendere un Consiglio comunale per poi trasmettere il servizio in tv.

Come è capitato martedì 15 novembre all’inviata di Vera Tv che era a Palazzo dei Capitani per effettuare un servizio televisivo sull’assise. Durante la quale il consigliere comunale Umberto Trenta ha presentato un’interrogazione in merito alla tragedia del 13 giugno 2013 quando, nel Parco dell’Annunziata, un giovane studente universitario, il russo Edourd Egorov, morì precipitando per circa 5 metri dal giardino dell’ex convento. Trenta, che con Forza Italia fa parte della maggioranza che appoggia il sindaco Castelli, chiedeva di sapere che fine avessero fatto i fondi che, all’epoca della tragedia, l’amministrazione comunale aveva stanziato per la sistemazione del Parco dell’Annunziata, oltre 300 mila euro che, però, non sono mai stati utilizzati per il suo originario motivo.

Una richiesta legittima e pienamente in linea con i compiti che sono tipici di un consigliere comunale, anche di maggioranza, che però, ad un primo cittadino che ormai vede nemici ovunque e per ogni minima cosa, è sembrata una grave provocazione. Così nella sua risposta orale Castelli, usando i toni aggressivi che lo caratterizzano in questo specifico frangente, ha prima accusato il consigliere comunale di strumentalizzare una tragedia, poi se l’è presa con l’operatrice di Vera Tv.

Che, per il solo fatto di essere presente a riprendere la seduta, per il primo cittadino è diventata l’emittente di riferimento di Trenta, accusa che Castelli ha ripetuto ossessivamente nel proseguo del suo intervento. Una reazione incomprensibile e ancora una volta dai toni esasperati e esagerati. Certo è innegabile che quell’emittente televisiva negli ultimi tempi non è stata mai troppo tenera con il primo cittadino che, sappiamo bene, è allergico ad ogni forma di critica.

Però davvero in questo caso l’esplosione del primo cittadino è fuori da ogni logica, innanzitutto perché il contenuto dell’interrogazione del consigliere Trenta aveva un suo indiscutibile fondamento, ma soprattutto perché, in ogni caso, è pura follia pensare ad un collegamento tra il consigliere, la sua interrogazione e quell’emittente televisiva. Uno sfogo spropositato e assolutamente fuori luogo che segue di 3 giorni l’inquietante video di 14 minuti con il quale il primo cittadino ha risposto ad un articolo del Corriere Adriatico. Che, per altro, il giorno successivo ha pubblicato la foto della scheda Aedes che confermerebbe quanto quel quotidiano locale aveva scritto il giorno precedente in merito alla situazione delle torri Merli.

E proprio la gestione di questa che indiscutibilmente è una preoccupante emergenza, evidenzia come il primo cittadino stia attraversando un grave momento di difficoltà che non gli permette di affrontare nel migliore dei modi una situazione oggettivamente non facile. Infatti la sua risposta alla dirigente scolastica della scuola Sant’Agostino, Valentina Bellini, non può non lasciare esterrefatti. Il sindaco ha, infatti, sostenuto che il rischio esterno (segnalato nella scheda Aedes che, dunque, ora anche il primo cittadino ammette essere reale e non inventata dal Corriere Adriatico…) è stato rimosso prevedendo per la scuola  un nuovo accesso in sicurezza per gli studenti. Benissimo, ma se esiste un rischio dovuto alla situazione delle torri non sono solo gli studenti e il personale scolastico ad essere in pericolo ma anche i pedoni e le auto che transitano in quella zona.

Perché è sin troppo chiaro e indiscutibile che o il rischio non c’è per nessuno (e allora non avrebbe senso prevedere un altro accesso alla scuola) oppure c’è per tutti (e allora non si capisce perché non si provvede ad intervenire anche per evitare rischi a pedoni e automobilisti). Un altro inequivocabile segnale della difficile situazione che sta attraversando il primo cittadino è la sua incomprensibile chiusura nei confronti di un Comitato di quasi 2 mila genitori (Comitato Scuole Sicure) che ha a cuore solamente la sicurezza dei propri figli e che sin dalla sua nascita ha sempre sostenuto di voler collaborare e confrontarsi, e non scontrarsi, con le istituzioni locali.

Appello inutile perché il sindaco e l’amministrazione comunale, a differenza del presidente della Provincia D’Erasmo, non hanno voluto neppure ascoltare o confrontarsi con il Comitato, assumendo da subito un incomprensibile atteggiamento di chiusura. Certo, è vero che, di fronte alle specifiche richieste del Comitato (le famose valutazioni di vulnerabilità sismica degli edifici) il primo cittadino avrebbe dovuto ammettere le gravi mancanze del Comune, il fatto di non aver rispetto quanto previsto dalla legge (che, dopo una serie interminabile di rinvii, imponeva di effettuare quelle valutazioni entro marzo 2013). Ma sfuggire per questo al confronto, evitare ogni incontro e ogni possibile mediazione non è certo un bel segnale.

In un simile contesto appaiono davvero fuori luogo certe esternazioni su facebook di alcuni componenti della giunta che invitano all’unità per superare insieme il momento difficile. E’ troppo facile e sinceramente del tutto fuori luogo chiedere unità dopo aver aggredito verbalmente giornalisti, giornali ed emittenti televisive “colpevoli” solo di aver svolto semplicemente il loro mestiere o dopo aver rifiutato qualsiasi confronto, qualsiasi incontro con un numero così consistente di genitori, preoccupati solamente della sicurezza dei propri figli.

Se davvero il primo cittadino e la sua amministrazione vogliono quell’unità di intenti sbandierata solo a parole cambino radicalmente atteggiamento nei confronti, evitino certi atteggiamenti aggressivi e certi incomprensibili attacchi, la smettano di arroccarsi sulle proprie posizione senza provare neppure ad ascoltare le ragioni, i timori, le ansie ma anche le proposte di chi, sicuramente come loro, sta attraversando un momento difficile. E che vorrebbe vedere nelle istituzioni una guida a cui affidarsi con convinzione e condivisione di intenti e non un semplice sovrano a cui obbedire ciecamente senza mai discutere…

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