“Grazie alla Regione abbiamo i fondi in bilancio per avviare i lavori di miglioramento sismico. Si tratta di un intervento tampone, poi a giugno contiamo di procedere con l’adeguamento sismico” afferma D’Erasmo. Che è in attesa dei risultati delle verifiche nelle altre scuole
Prima l’intervento di miglioramento sismico, che ha tempi di realizzazione più brevi e costi più sostenibili, poi a giugno i più complessi (e costosi) lavori di adeguamento sismico per rendere definitivamente e completamente sicuro l’edificio.
E’ questo il modo con il quale il presidente della Provincia D’Erasmo ha deciso di affrontare l’emergenza che si è creata al Liceo Classico Francesco Stabili di Ascoli (e lo stesso percorso verrà effettuato all’Istituto Alberghiero Buscemi di San Benedetto) dopo che nei giorni scorsi è arrivato il risultato, inquietante, della verifica di vulnerabilità sismica effettuata nelle settimane scorse. L’indice di rischio pari a 0,3 (identico per il Buscemi) ha certificato che il Liceo ascolano non è per nulla sicuro, anzi è altamente a rischio.
E’, infatti, opportuno ricordare a quanti continuano a sostenere tesi improbabili e infondate e a confondere l’agibilità con la sicurezza che, secondo le indicazioni di tecnici ed esperti del settore, un edificio scolastico con un simile indice di rischio andrebbe immediatamente chiuso. “Le scuole con indice di rischio molto sotto 1 andrebbero immediatamente chiuse” hanno ripetuto a più riprese in questi mesi l’allora commissario straordinario Errani e l’ex capo della protezione civile Curcio. Perché solo con un simile indice di rischio (1) un edificio può essere considerato sicuro e chiaramente più ci si allontana da quel limite (e 0,3 è decisamente lontano…) più è alto il rischio.
E’ opportuno ricordarlo perché si continua, volutamente o per ignoranza (intesa come scarsa conoscenza), a fare confusione in materia, citando per giunta un ipotetico limite di 0,6 che non assicura assolutamente alcuna sicurezza ma, semmai, è il limite a partire dal quale si può dire che i rischi sono inferiori (non inesistenti).
Tornando all’emergenza Liceo Classico in un “mondo perfetto” la soluzione proposta e portata avanti dalla Provincia potrebbe far storcere il naso. Nella caotica e imbarazzante situazione che vive il nostro paese, che paga ritardi di decenni per quanto concerne la sicurezza delle scuole, può tranquillamente essere considerata una valida soluzione. “Entro dicembre – ci spiega il presidente D’Erasmo – dovremmo appaltare i lavori per il Liceo Classico di Ascoli e per il Buscemi. Grazie anche alla Regione disponiamo di fondi sufficienti in bilancio. Si tratta di un intervento di miglioramento sismico che ci permetterà di portare l’indice di sicurezza oltre la soglia di 0,6 ma si tratta comunque di un intervento tampone per arrivare a fine anno scolastico in maniera sicura. Poi a giugno contiamo di effettuare l’intervento di adeguamento sismico, naturalmente con fondi messi a disposizione dalla Stato, per dare all’edificio la massima sicurezza”.
D’Erasmo ripercorre l’iter che ha portato a questa situazione. “Si tratta di un percorso che abbiamo iniziato un anno fa – afferma – sapevamo e sappiamo bene che la strada era in salita e che non sarebbe stato facile perché avremmo incontrato degli ostacoli. Occorre preliminarmente ricordare che, per legge, le verifiche di vulnerabilità sismica nelle scuole dovevano essere fatte entro il 2013 ma non sono state effettuate. Dopo il terremoto il primo passo è stato quello delle schede aedes che, dopo gli interventi che si sono resi necessari, ci hanno restituito edifici scolastici agibili. Che, però, sappiamo non significa certo che siano anche sicuri. Per questo abbiamo deciso di effettuare le verifiche in 9 edifici scolastici, con quello che ciò significa in un ente che si trova in pre dissesto, per poi procedere, ovviamente nel caso i risultati ne evidenziassero la necessità, prima con gli interventi di miglioramento e successivamente con quelli di adeguamento”.
Il presidente della Provincia si limita solamente a fare un riferimento alla situazione preesistente senza polemizzare. E’ comunque opportuno ricordare che se la situazione delle scuole provinciali è tale, se solo ora vengono a galla tali problemi è perché chi c’era prima, chi era in carico nel 2013 (il presidente Celani) se ne è infischiato della sicurezza delle nostre scuole, non facendosi alcuno scrupolo nel non rispettare la legge. Naturalmente ora, tornando alla situazione del Liceo Classico (e del Buscemi) il problema che si pone è quello degli eventuali disagi che l’avvio dei lavori provocheranno a studenti e personale scolastico.
“Il nostro obiettivo è di aprire i cantieri durante le vacanze di Natale – prosegue D’Erasmo – i lavori dovrebbero durare qualche settimana. Nella giornata di ieri (lunedì 30 ottobre) abbiamo incontrato i dirigenti delle due scuole interessate e ora vedremo insieme a loro come fare in modo di provocare i minori disagi possibili. L’intervento di miglioramento dovrebbe costare intorno ai 100-200 mila euro e nelle prossime ore inseriremo l’impegno di spesa necessario in bilancio”.
Come sottolineato dallo stesso presidente, però, quello di miglioramento è solo un intervento tampone e la Provincia è già al lavoro per poter, poi, avviare a fine anno l’opera di adeguamento sismico che finalmente mettere pienamente al sicuro l’edificio scolastico.
“In bilancio inseriremo anche poco meno di 100 mila euro per fare i progetti esecutivi per gli interventi di adeguamento – ci svela D’Erasmo – contiamo di averli pronti entro un mese – un mese e mezzo. Vogliamo presentarci ai bandi per i finanziamenti con progetti cantierabili che ci permetterebbero di ottenere le risorse, anche considerando che l’aver già fatto un intervento d’urgenza di miglioramento ci consentirebbe di avere dei vantaggi. Puntiamo ad ottenere i fondi per giugno, sapendo però che ci possono essere delle finestre di finanziamento a breve che comunque potremmo sfruttare”.
Ma se l’iter per il Liceo Classico di Ascoli e l’Istituto Alberghiero di San Benedetto è già delineato, c’è anche attesa per capire la situazione delle altre scuole provinciali nelle quali sono state effettuate le verifiche (Liceo Artistico Licini, Liceo Scientifico Orsini, Ipsia di via Cagliari e via Angelini, Itcg Umberto I, Istituto Agrario Ulpiani e Istituto professionale Ceci).
“Entro i prossimi giorni avremo tutti i risultati delle verifiche – sostiene D’Erasmo – qualcuno ha chiesto qualche giorno di proroga per completarle. Naturalmente incrociamo le dita e speriamo che i risultati siano migliori. Ma nel caso in cui invece i risultati fossero identici procederemo in quello scuole con lo stesso metodo. E’ chiaro, però, che nella malaugurata ipotesi che siano diverse le scuole a rischio che necessitano del miglioramento prima e di un successivo adeguamento, allora sarebbe opportuno aprire una riflessione, verificare attentamente i costi per valutare se è opportuno ed economicamente più conveniente effettuare gli interventi di adeguamento nei singoli istituti o se si può ragionare sull’eventuale realizzazione di un nuovo polo scolastico. Ma si tratta di un discorso al momento prematuro”.
Vedremo quale sarà la situazione che emergerà dai risultati delle verifiche di vulnerabilità sismica. Speriamo ovviamente di sbagliare, ma la sensazione è che sia difficile che emergerà qualcosa di buono…