Il primo scontro iridato acceso tra due compagni di squadra. Un secondo pilota che si ribella agli ordini di squadra e che per questo fu licenziato dal suo capo, che era anche il suo compagno di squadra: Jack Brabham contro Denny Hulme.
Due compagni di squadra, Jack Brabham e Denny Hulme, che dopo un inizio in buoni rapporti arrivarono allo scontro quando Hulme si ribellò agli ordini di scuderia che gli imponevano di favorire il compagno di squadra. E quando vinse il mondiale fu clamorosamente licenziato, perchè Brabham non era solo il suo compagno di squadra ma anche il suo capo.
La loro lotta non fu la prima tra compagni di squadra ma fu la prima a trasformarsi in vera e propria rivalità, abbandonato per sempre il fair play che aveva contraddistinto tutte le sfide interne precedenti.
Tutto ha inizio nel 1965, anno in cui i due si trovano per la prima volta compagni di squadra. Jack Brabham è già un campione affermato, dopo le vittorie mondiali 1959 e 1960, ma da anni sta attraversando un periodo di crisi. Il pilota australiano aveva vinto i suoi titoli con la Cooper ma aveva deciso di abbandonare il team con cui aveva raggiunto la gloria per tentare un’impresa.
Brabham voleva vincere il suo terzo titolo con un team suo che portasse il suo nome. Nel 1962 era nato il team Brabham, di cui il pilota australiano era fondatore, padrone e primo pilota. La vettura all’inizio non era competitiva ma ben presto si affermò tra le migliori del mondiale di Formula 1 (F1). E qui arrivarono i primi problemi per l’australiano. Brabham non riusciva ad ottenere risultati con la sua vettura ed era costantemente dietro al suo compagno di squadra, l’americano Gurney. Serviva quindi un secondo pilota non ingombrante e che non fosse in grado di impensierire Brabham.
Denny Hulme è un pilota Brabham già da qualche anno ma non corre in F1. Il neozelandese ha iniziato la sua carriera tardi, a 25 anni, correndo in corse nazionali e in categorie inferiori. Hulme non ha brillato per risultati e non è considerato tra i migliori prospetti dell’automobilismo, inoltre ha poca esperienza. Hulme ha disputato qualche gara non valida per il mondiale con la Brabham senza grandi risultati. Insomma non è un pilota scomodo ed è proprio quello che Jack Brabham sta cercando.
Nel 1965 Hulme viene ingaggiato per correre il mondiale di F1. Lui e Brabham si alternano sulla prima vettura mentre Gurney, all’ultimo anno di contratto, corre tutta la stagione. In questo modo Brabham ha una giustificazione per i risultati inferiori all’americano e può testare Hulme. Il neozelandese va abbastanza bene ma non va come l’australiano. Brabham è soddisfatto e lo ingaggia a tempo pieno per il 1966 come suo compagno di squadra.
Nel 1966 c’è un cambio regolamentare e la Brabham colma il gap da Ferrari, Lotus e BRM, che avevano dominato gli ultimi cinque anni, ed è alla pari con i top team se non superiore. Il mondiale però inizia male. A Monaco Hulme batte Brabham in qualifica. In gara Brabham non può dimostrare che si è trattato solo di un caso perchè entrambi i piloti rompono e devono ritirarsi. In Belgio Brabham è solo quarto mentre la gara di Hulme dura solo pochi metri. La Brabham era favorita ma dopo solo due gare i due piloti sono indietro in classifica. In Francia le cose cambiano, con Brabham che coglie la prima vittoria stagionale mentre Hulme giunge terzo. Tutti i big vanno male e Brabham si trova a sorpresa in testa alla generale.
A Silverstone i due partono appaiati in prima fila e in gara c’è la prima vera battaglia tra i due. Brabham tiene la vetta dalla pole ma Hulme è nei suoi scarichi e prova a passarlo per tutta la gara ma senza tentare sorpassi azzardati. Alla fine vince Brabham e Hulme completa la doppietta. Il rapporto tra i due comunque è ancora buono, con Hulme che sta facendo tutto quello che si aspetta Brabham. È veloce ma non è una minaccia seria. In Olanda i due sono di nuovo affiancati in prima fila ma in gara Hulme rompe, privando il pubblico del duello con Brabham. Stessa sorte in Germania: il neozelandese rompe e l’australiano vince. In Italia invece è Brabham a rompere ma Hulme arriva solo terzo. Con questo risultato Jack Brabham è campione del mondo per la terza volta.
Brabham conferma Hulme per il 1967, contento di come è andata questa prima stagione insieme. Hulme è stato molto veloce ma non gli ha mai dato fastidio. La nuova stagione poi rischia di andare ancora meglio, visto che la Brabham nei test è stata la vettura nettamente migliore. Insomma, Jack Brabham è già lanciato verso il quarto mondiale. Solo che stavolta Denny Hulme non ha intenzione di fare il secondo pilota.
Si inizia in Sudafrica ed è di nuovo Brabham in pole davanti ad Hulme. Al via però il neozelandese fa capire subito che non ha intenzione di fare il secondo e si permette di passare il suo capitano. Hulme guida quasi tutta la gara ma poi ha problemi al pit e giunge quarto, comunque davanti a Brabham sesto, autore di una gara da dimenticare. A Monaco è di nuovo pole per Brabham, ma l’australiano rompe il motore. Hulme quindi può vincere in tranquillità la prima gara della carriera e prendersi la vetta della classifica.
In Olanda i due sono costretti a lottare solo per il secondo posto, con Brabham che prevale e accorcia in classifica. L’australiano è ancora convinto che con il passare delle gare Hulme smetterà di dargli fastidio e che il mondiale andrà a lui. Dopo una gara sfortunata per entrambi in Belgio, la sfida prosegue in Francia. Brabham dà quasi un giro ad Hulme, con le due Brabham che conquistano una doppietta. A Silverstone Hulme è secondo, mentre il suo capitano è solo quarto.
A metà stagione il neozelandese ha nove punti di vantaggio sull’australiano, che però è ancora convinto che il suo compagno di squadra non oserà portargli via il titolo. In Germania però Hulme sta dominando la gara, mentre Brabham è ancora secondo. A questo punto l’australiano fa dare per la prima volta l’ordine al neozelandese di farsi da parte. Hulme se ne frega e vince la gara, allungando in classifica. E qui il rapporto tra i due compagni di squadra deteriora irrimediabilmente.
In Canada le qualifiche vanno malissimo per Brabham, mentre Hulme parte davanti. Il neozelandese si pregusta un ulteriore allungo ma non ha fatto i conti con la rabbia del campione. In gara Brabham sorpassa tutti furiosamente e vince la gara con un minuto su Hulme, che rimane leader del mondiale. A Monza Hulme rompe e Brabham arriva secondo, portandosi a soli tre punti dal compagno di squadra a due gare dalla fine del mondiale. Al neozelandese arriva l’ultimatum: se vuoi il posto per il 1968 il mondiale lo deve vincere Brabham.
Negli Stati Uniti però Hulme si permette nuovamente di battere Brabham, arrivando terzo mentre il compagno di team è quinto. Ad una gara dalla fine il neozelandese ha cinque punti di vantaggio. In Messico Brabham le prova tutte ma ad Hulme basta un terzo posto. Il neozelandese controlla la gara e giunge terzo subito dietro al compagno di team. Denny Hulme è a sorpresa il nuovo campione del mondo.
Jack Brabham è furioso. Non riesce ad accettare di essere stato battuto da quello che doveva essere il suo scudiero e che invece lo ha tradito e si è preso la vittoria per sé. Hulme viene cacciato malamente. Brabham riprende Gurney poi lo caccia nuovamente e prende il giovane Rindt. L’australiano è in crisi nera, viene ripetutamente battuto dai compagni di squadra, vince una sola gara in tre anni e poi annuncia il ritiro. Sul suo calo ha influito nettamente la sconfitta subita nel 1967, che non è mai riuscito ad accettare.
Hulme invece viene assunto da Bruce McLaren, pilota e proprietario del team McLaren, ritrovandosi nella stessa situazione del 1967. Hulme batte anche McLaren e si gioca il titolo 1968 fino all’ultima gara ma deve cedere a Graham Hill. Il neozelandese non vincerà più il titolo, pur risultando per anni uno dei piloti più forti della F1 fino al ritiro a fine 1974. Il mondiale 1967 rimarrà per sempre tra i più combattuti della storia della F1, la sfida tra due compagni di squadra che volevano prevalere ad ogni costo e che hanno dato tutto per avere la meglio: Jack Brabham contro Denny Hulme. (DDS)
Le grandi rivalità della storia della Formula 1 (Puntate precedenti)